Una cosa che mi fa alterare..

Una cosa che mi fa alterare parecchio sono i ritardatari…arrivare tardi ad un appuntamento lo considero una mancanza di rispetto.
Ci sono persone che  pur  impegnandosi al massimo arrivano trafelate. Consapevoli  di avere fatto attendere si  sentono  in colpa.
Cercano poi di giustificarsi dicendo che il loro   “difetto”  non è una mancanza di riguardo…ma una sequenza di imprevisti.
E io sorrido!
Sarebbe una buona soluzione   impostare l’orologio avanti di alcuni minuti del normale orario, ma poi   risulta poco efficace, data la consapevolezza di questa azione.
Arrivano non  puntuali anche in ufficio e si scusano dicendo che il traffico era insostenibile. Ma partire prima la mattina da casa non si potrebbe??
Visto e considerato che il traffico è sempre lo stesso ogni giorno!
Qualcuno c’ha provato, ma sapendo  di “avere più  tempo” a disposizione hanno pensato bene di fare una   capatina al bar.
Quando capita  al ristorante senti la fame avanzare e non vedi l’ora di metterti a tavola, invece per educazione si  aspetta chi invece non ha la stessa premura…
Per quel che mi riguarda non ricordo di aver mai fatto attendere persone  a nessun appuntamento. Detesto arrivare in ritardo in qualsiasi occasione.
Anche quando dovevo sottopormi ad una visita medica arrivavo sempre con una mezz’ora di anticipo, e in quei casi mi è convenuto, entravo prima nell’ambulatorio al posto di chi non era presente perché  in ritardo.
Aspettare una persona che non arriva fa irritare parecchio, si comincia a telefonare, ovviamente risponde che è praticamente arrivato, ma all’orizzonte non si vede nessuno. Si comincia a girovagare avanti e indietro,sale  l’agitazione, e non nascondo che mi è capitato di andarmene senza aspettare a oltranza.
Bisognerebbe dare a loro l’appuntamento  un’ora prima, forse in quei casi, arrivano puntuali!

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Ha ragione Stefano Benni
“La vita del puntuale è un inferno di solitudini immeritate”

99 pensieri su “Una cosa che mi fa alterare..

  1. Assolutamente d’accordo con te. In questo tuo post scopro che abbiamo non una ma due cose in comune: la puntualità e Stefano Benni. Mi piaci ancora di più!
    Il problema della puntualità io l’ho risolto drasticamente con i miei interlocutori, chiunque fosse:m MASSIMO 5 MINUTI DI TOLLERANZA E POI il tempo è finito!
    Ciao, buona giornata. Un abbraccio. Osv.,

    • Sorrido…caspiterina come sei determinato
      Io invece pesto, sbraito e mi ritrovo ad aspettare parecchio
      Mi dico ” adesso arriva e poi non arriva mai” quando poi vedo avvicinarsi una sagoma me lo mangio dalla rabbia….esplodo!!!

      Quale libro di Benni ti e’ piaciuto particolarmente?
      Ciao caro Osv….buon pranzo 🙂

      • Non faccio differenze, uso con tutti lo stesso metodo.
        Credo tutti sappiano che vengo dal mondo della scuola dove ho insegnato per 36 anni, 6 mesi e 19 giorni. Ai miei tempi a capo della scuola c’era un funzionario che si chiamava “Provveditore agli Studi”. Siccome era anche segretario provinciale di un sindacato della scuola, appunto, personalmente il Provveditore mi telefonò per dirmi che aveva bisogno di parlare con me per un problema d’ufficio e fissammo l’appuntamento per il giorno dopo mi sembra per le 10 nel suo ufficio.
        Arrivai, come al solito, 10 minuti prima e chiesi alla segretario di avvisare il Provveditore che ero arrivato. Lo fece, ma alle 10,5 il Provveditore non aveva aperto la sua porta.
        Mi riaffaciai dalla segretaria e le disse che il tempo di tolleranza che assegnavo ai miei interlocutori era di 5 minuti e quello per il Provveditore era finito. Pertanto io andavo via e se il Provveditore voleva ancora conferire con me, era pregato di ritelefonarmi per fissare un nuovo appuntamento questa volta nel mio ufficio, nella sede del Sindacato.
        Lo fece e venne. Puntuale, naturalmente!
        Potrei dirti anche il nome ma non lo faccio perchè è morto da tempo.
        Qualcuno dice che sono troppo severo. Può darsi lo sia.Ma lo sono anzitutto con me stesso.
        Ciao, carissima amica. Buon pranzo anche a te. Osv..

      • Osv tu cosa indegnavi???
        Ed eri così determinato e rigido anche con i tuoi allievi???
        Cmq ammiro le persone come te…sai come farti rispettare, perchè a parer mio una persona che ti fa attendere ad un appuntamento manca di rispetto…ne faccio una questione di educazione!

  2. le chiave di tutto ..Ha ragione Stefano Benni
    “La vita del puntuale è un inferno di solitudini immeritate”
    una frase che mi sta bene come pensiero
    sereno giovedi cara mia

  3. Mai lavorato a Milano, presumo….. Con tutti i tuoi buoni propositi arriverai sempre in ritardo di 5 minuti…. specialmente adesso con i cantieri EXPO, un disastro. P.s. non sono mai arrivato in orario ad una visita medica.

      • Dopo vent’anni non se ne da ancora pace, e mio figlio è uguale. Ma c’è un motivo: la matina ci piace dormire. Se ci devi dare un appuntamento vedi di liberarti per il pomeriggio e quasi sicuramente arriveremo puntuali! 🙂 A me fanno venire il nervoso quelli che arrivano un’ora prima agli appuntamenti…. come mio padre….. sarà per quello? :))

      • ah ah ah…sai una cosa??….non avendo mai aspettato perchè arrivi in ritardo non sai cosa vuol dire stare parecchio tempo a tamburellare le dita sul tavolo o pestare i piedi per l’irritazione
        Bisognerebbe ripagarti con la stessa moneta e arrivare due ore dopo all’appuntamento…poi vedi come ti ritroveresti “bello fresco” XD

        • Eeeeehhhhh….. sai quanto ho atteso le donne nella mia vita……. E comunque i miei ritardi sono di pochi minuti, non le ore. Le ore non sono più ritardi, sono dimenticanze.
          Io sono sempre convinto che sia più importante la sostanza. Preferisco un piatto presentato male ma prelibato che quelli raffinati e inconsistenti. Un coglione (ops… ma rende meglio l’idea) puntuale è sempre un co….ops, ci stavo ricascando. L’apparenza inganna, l’abito non fa il monaco, lo specchio mente e la barba non fa il filosofo. Però sarebbe più corretto arrivare puntuali………

      • mai considerato coglione chi arriva puntuale..anzi lo guardo con occhi pieni di ammirazione e gratitudine!!
        Riguardo le donne….ehm…sono scusate..tutta colpa del rossetto perso nella borsa…mica si potevano presentare senza labbra scarlatte!! XD

  4. Uh! Argomento alquanto spinoso….. Piacere, sono una ritardataria cronica :/
    Non sempre lo sono e’? Per quanto mi riguarda, l’orologio avanti di qualche minuto (tutti ≥5 min) può funzionare ma a volte ho proprio bisogno di quel tempo “vuoto” che mi serve per prendere fiato ed è proprio il tempo “vuoto” a generare poi ritardo 🙂

    Buona giornata

    • Sorrido Enza….la tua sincerità è disarmante
      Quasi quasi ho un senso di colpa per non comprendere i “vostri vuoti”
      Ma alla fine sono consapevole che non lo fate di proposito..è più forte di voi!
      Sorrido!!
      Ti abbraccio..buona giornata

  5. A chi lo dici…

    Oh, c’è da dire che pure a me è successo due-tre volte di arrivare ad un appuntamento con qualche minuto di ritardo ma solo perché c’erano reali problemi a partire prima, altrimenti arrivo sempre prima del dovuto.

    Purtroppo io devo sempre aspettare i clienti ritardatari (e per ritardatari intendo anche gente che ne viene dopo ore se non addirittura giorni).

    La voglia di prenderli a calci c’è tutta ma mi tocca sempre ingoiare il rospo se voglio lavorare, perché gente del genere, oltre che ritardataria, è pure stronza e ci mettono due secondi ad andare alla concorrenza.

    Vabbè, questo per dire che ti capisco bene 😀

    Buona giornata, un sorriso e un bacio :*

    • Sai ….non ricordo una volta che sono arrivata tardi??
      Proprio faccio uno sforzo mentale…ma non esiste!!
      Come sono brava!! XD
      Beh sì…chi ne approfitta, in particolare nell’ambito professionale, fa imbestialire parecchio..
      Hanno il coltello dalla parte del manico e dobbiamo tacere GRRRRRRRRRRRR

      Sai che non ho ancora inquadrato che lavoro fai???

      • Per dirla in parole semplici aggiusto computer a domicilio (e anche cellulari, ma li sto abbandonando) 🙂

        Purtroppo a me è successo quelle due volte ed ero piuttosto incavolato con me stesso per il (pur se piccolo) ritardo.

        Beata te che non hai mai avuto per fortuna un contrattempo 😀

        Per il resto il GRRRRR ci stà tutto 😀

      • Ahahahahahahah XD Allora quando vuoi scrivimi pure una mail in privato (l’indirizzo lo trovi sul blog) 😉

        Vedrò di darti risposte o consigli 😀

        Tranquilla, per te è gratis 😉

  6. Buongiorno cara, come te odio i ritardatari, nella mia vita lavorativa ne incontro spesso, alcuni mi avvisano del ritardo essendo già in ritardo e riescono ad accumulare il ritardo sul ritardo, purtroppo è un usanza molto diffusa soprattutto nelle grandi città, sono d’accordo con te, condivido il pensiero di Stefano Benni.
    Un abbraccio.
    Mary

    • Mary..non vivo in una grande città e forse non ho ben chiaro i ritardi causati dal traffico
      Ma sono certa che conoscendomi e sapendo degli imprevisti che potrei incontrare partirei un’ora prima come minimo da casa per essere puntuale..
      Ma non tutti siamo uguali
      Ciao Mary..un sorriso!

  7. Non me ne parlare, odio i ritardatari essendo una persona che rispetta gli orari fissati.
    I ritardatari sono inguaribili, per l’esperienza accumulata in quasi mezzo secolo su questa terra, non riusciranno mai a rispettare un impegno. Sono fatti così, c’è poco da fare.
    Io ho risolto il problema non aspettando nessuno, chi ritarda con me ne accetta le conseguenze.

  8. avevo una collega, ora in pensione, nonché insegnante di canto che soffriva di ritardo patologico. Come dici tu aveva sempre una scusa, il traffico, i cani, suo marito… ma il punto è che lei ci credeva davvero a quelle scuse e ci soffriva. All’inizio ero insofferente, pareva pure a me una mancanza di rispetto, poi ho imparato a tollerarla, considerandolo un suo limite ma soprattutto una sua patologia. Non si vive bene con questo affanno. Invece io sono una persona puntuale, nella norma, ma quando mi arriva un piatto di pasta calda sul tavolo non aspetto nessuno, dovesse essere anche il matrimonio di un reale britannico. Anche la pasta è punutale!

    • Rido Santuzza….quando se magna se magna..chi c’è.. c’è e chi non c’è chissenefrega!!!
      Da una parte hai ragione..le persone si conoscono e si accettano per come sono….ma quando ti danno un appuntamento e ti trovi sotto al sole di agosto o al riparo di un ombrello con l’acqua che ti scende lungo la schiena o al ristorante e non iniziano a servire perché manca il ritardatario e la fame si fa sentire…ehm…a me si rizzano i capelli!!
      Pure la comprensione va a farsi benedire!!

  9. Come hai ragione! Si dice che la puntualità sia la cortesia dei re e anche io odio i ritardatari… ci sono persone che hanno di default “il quarto d’ora accademico”. Secondo me è un’abitudine odiosa, perché non è il mondo a girare intorno a loro.
    @Santy: anche la pizza è puntuale!

    • Comincio pensare che ritardatari si nasce e non si diventa…fa parte del DNA
      Non c’è proprio speranza di cambiare!!
      Davanti la pizza non c’è attesa che tenga!!
      Ciao Ella…un abbraccione one one 🙂

      • il fatto è che per gentilezza si aspetta a ordinare…ehm…manca il ritardatario GRR
        Mica si può mangiare se manca qualcuno poi si sente a disagio a mangiare da solo….

        Siamo troppo corretti NOI che aspettiamo!!

        • Tutti in fila, tutti fermi al semaforo rosso, tutti puntuali allo stesso orario…… una società da Grande Fratello, sai che palle!! Vuoi mettere sapere che mentre passi col verde un cretino ti potrà centrare in pieno o l’ufficio pubblico vuoto perché un collega ha già timbrato per tutti e ti aspetta un’attesa di qualche ora. Mica vorrai programmarti tutta la giornata, senza imprevisti? Magari arriverete tutti puntuali al ristorante ma ti sei scordata di prenotare…… ahahahah!!! La puntualità è niente senza memoria!

        • Infatti non si arrabbia mai nessuno con me e in ufficio i ritardi li pago in busta paga….. soldi spesi benissimo, il mancato stress da puntualità non ha prezzo!!

        • La libertà non ha prezzo e gli orologi sono le nostre catene!!! Ahahahah….. le 7,15 e troppo presto per me, alzarmi all’alba mi rovinerebbe la giornata!

        • Al massimo vado a dormire alle 7.15, ma non chiedermi d’alzarmi così presto….. 🙂 Pensa che viaggio solo di notte per evitare le levatacce! In quel caso arrivo in largo anticipo….. Smamattina mi sono buttato giù dal letto alle 7.50, non riuscivo proprio a svegliarmi….

      • Sei un nottambulo tu…ti piace vivere la notte
        Beh la notte è magica..con le sue ombre che creano un’atmosfera decisamente accattivate..
        Poi il silenzio..le strade deserte, le stanze illuminate da una luce tenue…insomma il contesto giusto per liberare pensieri, riflessioni, intimità
        Io invece durante la notte RONFO..e pure forte

        Sai …stamattina ho avuto un’illuminazione…vorrei fare un monumento a una persona di grande coraggio, pazienza, forza e sopportazione:
        TUA MOGLIE!!!

  10. Condivido ed aggiungo che il ritardo che più mi fa imbestialire è quello del medico che ti prenota un appuntamento ad un certo orario e poi comunque ti fa aspettare.

    • non me lo dire…..
      Quando devo aspettare ORE e non minuti e pagare un medico salatamente..ecco…entro nell’ambulatorio paonazza
      Davanti le scuse del medico “veramente dispiaciuto” devo pure mangiarmi le parole che vorrei dirgli..e mi faccio rabbia da sola!!

  11. Mi trovo d’accordo con te. Sono una persona puntuale e quando veramente mi capita di avere un imprevisto che mi obbliga a ritardare anche di qualche minuto, mi sento profondamente in colpa. Ho conosciuto persone che nonostante i ripetuti avvisi, perseveravano nell’arrivare terribilmente in ritardo (anche mezz’ora o più). Addirittura fissavo l’appuntamento prima, pensando che così avrei aggirato il problema e invece neanche in quel modo sono riuscita a risolvere! Ho capito che non c’è nulla da fare; sono tarati così e basta. Per fortuna non ho più a che fare con certa gente. Buona giornata! 🙂

      • Ti devo ancora una risposta ad una tua precedente domanda. Amo tutto ciò che ha scritto e scrive Stefano Benni, tranne “Bar sport” perchè odio il calcio per ciò che è diventato, anzi per ciò che lo hanno fatto diventare. Il libro che, invece amo di più, per i suoi contenuti profondissimi, oserei dire filosofici, è un libro non recentissimo di qualche anno fa “La grammatica di Dio” e potrebbe sembrare strano ove si consideri che io sono “agnostico”,
        Io ho insegnato psicologia quasi sempre in sezioni sperimentali dove il mio libero programma di insegnamento è sempre stato quello di “Psicologia sociale” dove è facile intrecciare la psicologia generale con i suoi aspetti sociali. Insegnavo prevalentemente in classi femminili perchè era un ex istituto magistrale, oggi pomposamente chiamato Liceo pedagogico i cui contenuti invece di essere più ricchi sono decisamente più poveri. Anche il metodo di valutazione era fuori dai canoni. Non interrogavo mai nel modo tradizionale. La classe era organizzata come un’assemblea permanente dove gli argomenti venivano sezionati e discussi ed una volta alla settimana c’era l’assemblea di classe dove, a turno, venendo a scuola l’alunno/a di turno comprava a suo piacimento un quotidiano del giorno, analizzava i titoli di cronaca, di economia o di politica interna o internazionale, sceglieva l’articolo che sarebbe stato il tema dell’assemblea motivandone la scelta, lo leggeva ad alta voce e discuteva,col metodo parlamentare perfetto, iscrizione a parlare, ed ognuno interveniva esprimendo il suo parere, al termine dellal’assemblea che aveva la durata di 2 ore, io tiravo le somme esprimendo a mio volta la sintesi della discussione. Ufficialmente non interrogavo mai ma solo perchè non era necessario perchè gli alunni nella discussione usavano ciò che avevano imparato non nelle assemblee precedenti ma nelle lezioni precedenti e ciò era più che sufficiente per la loro valutazione che, alla fine del trimestre diventava autovalutazione che, stranamente, era sempre più severa di quella che poi io scrivevo sul registro e sulla scheda trimestrale. In precedenza, avevo insegnato nella scuola media inferiore materie letterarie, o italiano e storia oppure latino e geografia. Ma il periodo che mi ha appagato di più professionalmente è stato quello dell’insegnamento della psicologia applicata alla sociologia.
        Ogni tanto mi divertivo a fare improvvise verifiche anonime che avevano sempre lo stesso titolo.scrive una lettera al tuo professore di psicologia per chiedergli qualcosa che non hai compreso bene nelle lezioni sin qui studiate che mi permettevano soprattutto di rispiegare, non subito, ma agganciandolo ad una lezione successiva l’argomento su cui c’era qualche incertezza. Gli/le alunne mi adoravano, anzi mi adorano ancora anche se non mi incontrano per le strade del centro della città dove abitano prima di trasferirmi qui in Bergamo.
        Dico ciò perchè del tutto casualmente, transitando per quella città mi sono fermato ad un’edicola per coprare i giornali: era una giornata di sole splendido e l’interno dell’edicola stradale era, ovviamente, in ombra rispetto all’esterno per cui quando mi son sentito dire “Buon giorno professore” mi sono accostato ancora di più ai giornali esposti per vedere chi fosse la persona che mi salutava. La riconobbi subito anche se erano trascorsi un po’ di anni, una quindicina. Era la piccoletta, timida Rita che non solo mi raccontò di essersi sposata e di essere già mamma due volte ma mi disse che quando si incontrano tra loro inevitabilmente ricordano il periodo che abbiamo trascorso insieme nelle aule scolastiche. Questa è la cosa più importante della mia vita, lo considero un premio del destino.
        Spero di non averti annoiata e ti saluto con vivissima cordialità e stima. Ciao Osv.

      • Non dirlo neanche per scherzo, per me è sempre un piacere leggerti
        Ti chiedo scusa se rispondo solo ora ma ieri sera sono stata impegnata con mia figlia. Eravamo alla festa di fine anno organizzata dalla sua scuola.
        Essendo l’ultimo anno è stata molto sentita, i ragazzi erano emozionati e i docenti un po’ dispiaciuti di lasciare i loro allievi.
        Una prof in particolare, di italiano, mi ha commossa. Ho parlato molto con lei e mi diceva che con la classe si era istaurato un vero feeling. Le lezioni non erano lezioni ma momenti dove si parlava di tutto, dalla storia ai racconti di epica, approfondivano argomenti coinvolgendo ogni singolo ragazzo e nessuno escluso. Insomma ha fatto amare i suoi allievi la sua materia e con lei la noia non esisteva
        Ecco..per me insegnare è questo!
        Impossibile dimenticare un’insegnate come lei e leggendo le tue parole credo che somigli un po’ alla tua storia nell’ambito scolastico.

        Ho sempre pensato che tu fossi una persona di spessore, pronta a trasmettere esperienza e cultura a chi ha l’onore di starti accanto e oggi ne ho la conferma
        Anche se la nostra è solo un’amicizia virtuale non la considero meno importante di quella reale…la condivisione, le chiacchiere i sorrisi e le tante parole che fanno da padrone in questo contesto rendono speciale ogni momento che trascorro in vostra e in tua compagnia
        Ti abbraccio

  12. Credo che se mai dovessi stilare una classifica dei motivi che hanno portato al naufragio del mio matrimonio metterei abbastanza in alto il suo ritardo più che cronico e la naturalezza con cui si preparava placidamente quando saremmo dovuti essere già sul posto. Snervante!

    • snervante???????? io manco l’avrei sposato!!
      Con me non sarebbe andato d’accordo due secondi!

      Devi sapere che ho una figlia adolescente che sta ore davanti lo specchio la mattina!!
      GRRR e io in auto ad aspettarla..quando si decide a scendere come una principessa devo poi sgommare per non arrivare tardi in ufficio
      Sgridate, punizioni e urli nelle orecchie non hanno avuto nessun risultato..è così e basta.
      Il fatto è che nonostante mi faccia incazzare devo sopportare..l’ho fatta io XD
      Un marito lo metti alla porta…i figli mai e poi mai!!
      Ciao cara..buon pomeriggio 🙂

  13. Sono sempre stato abbastanza puntuale, poi in un certo periodo della mia vita qualcosa è cambiato e su di me si è abbattuto lo stigma dell’orario. Mi hanno persino dato appuntamenti con ore di anticipo, quando ho capito il trucco è stato facile calcolare l’anticipo e l’orario reale ed agire di conseguenza.
    Adesso sono di nuovo abbastanza puntuale, quando faccio ritardi non sono dovuti a me ma alle persone che mi accompagnano che non sempre posso abbandonare.
    Diciamo che sono un puntuale a fasi alterne! 🙂

  14. Ovviamente condivido il post in toto, perché non sopporto chi arriva in ritardo. Personalmente se ho un appuntamento calcolo sempre per maggiorazione il tempo necessario per essere puntuale, arrivando con un certo anticipo.
    Però il ritardo è una specie di malattia per molti e arrivano regolarmente in ritardo.
    Mia moglie e mia figlia sono tra queste.

  15. A questo punto è assodato che tu non sia la mia ex, per cui il quarto d’ora accademico era sovente composto da trenta minuti. Non ti dico le corse per arrivare a teatro o al cinema prima che la rappresentazione fosse già iniziata. E non ti dico il fumo che mi usciva dalle orecchie. Dopo poco avevo imparato a darle un orario anticipato di trenta minuti rispetto alla realtà.
    Per gli appuntamenti personali cerco di essere puntuale, per quelli professionali non sempre riesco, qualche minuto di ritardo mi accade sovente (tieni presente che mi sposto in auto tra la città e spesso anche le province limitrofe, e che spesso gli orari sono così ravvicinati da richiedere il teletrasporto). Però non mi piace accampare giustificazioni, mi limito a scusarmi riconoscendo il mio “torto”.

    • Sorrido…per toglierti il dubbio che “potrei” essere la tua ex ti manderò una foto..così stai sereno 🙂
      “il quarto d’ora accademico era sovente composto da trenta minuti”…ehm…come fanno 30 minuti stare dentro al quarto d’ora?” solo lei era capace di fare ste cose!
      I ritardi di minuti sono comprensibili e tollerabili..le mezze ore no!!
      Cmq ammiro il tuo “NON arrampicarti sullo specchio” in caso di mancanza di puntualità

      Ora che ci penso…certo che la tua ex te ne ha fatte passare di cotte e di crude!!!

  16. Sai che oggi ho portato mio padre ad un controllo medico, tutto bene, noi siamo arrivati un quarto d’ora prima, lui dieci minuti dopo dal nostro appuntamento, nulla di che, per carita’, ma succede cosi’, chi e’ puntuale si becca sempre i ritardatari, 😀 e’ matematico !! 😀 Io ti capisco perche’ a volte mi domando, ma cosa ci vuole, prepararsi prima, partire prima, proprio perche’ ci possono essere degli imprevisti. Io non mi ricordo di essere arrivata una volta in ritardo a qualche appuntamento, invece mia figlia ❤ che adoro ❤ mi fa imbestialire perche' appartiene alla categoria, ritardatari cronici, e il suo ragazzo che abita a Genova, quando viene a trovarci, vieni in treno, aspetta alla stazione anche mezz'ora, ma non si lamenta mai, eh l'amour… baci cara, dai che domani e' venerdi'!!!Tvb!

    • le tue parole mi ricordano l’ultima visita di controllo a cui mi sono sottoposta
      Sono arrivata dieci minuti prima delle 9, l’orario del mio appuntamento, e la dottoressa è arrivata
      alle 10 bella tranquilla senza essere minimamente trafelata..
      Ecco la sua tranquillità mi ha lasciata disarmata…anzi incacchiata
      Avesse dimostrato un minimo di turbamento per il ritardo con a seguito le sue scuse…no no..per lei era tutto regolare!! GRRRRR
      Questo per me è mancanza di correttezza e educazione..non lavora solo lei..lavoro pure io e per essere puntuale all’orario che LEI mi aveva dato mi sono presa un permesso.
      Ora conosco la sua filosofia di vita e se l’appuntamento è alle 9 ci vado alle 9.45..eccheccavolo!!

      Tua figlia somiglia un po’ alla mia…hanno la lentezza nel DNA…mamma miaaaa..ogni mattina mi fa sbottare, non solo si alza all’ultimo minuto ma fa anche le cose con calma… ^__+
      Trascorri un bel fine settimana ….ti abbraccio forte forte

      • Eh le figlie, io prima mi arrabbiavo, Kiara studiava ad Asti, liceo artistico, se perdeva il treno, spesso, la portavo in citta’ in macchina, non avevo il problema di aprire l’ufficio perche’ c’era l’altra dipendente, alla sera poi ero io che mi fermavo fino alle otto, ma non c’era niente da fare, anche svegliandola prima era sempre in ritardo, comunque lei mi aiutava, mi faceva trovare tutto pronto in tavola, metteva in ordine, insomma si faceva perdonare, 🙂 baci cara, buon fine settimana!!! ❤

  17. Non amo neppure io i ritardatari e neppure troppo aspettare, sono sempre stata molto puntuale, a volte persino in anticipo…ultimamente mi sta cogliendo una forma di menefreghismo che neppure io mi spiego e mi è già accaduti di ritardare e di non alterarmi dinnanzi ad un ritardatario.
    La cosa mi pare abbastanza preoccupante e non ho ancora avuto in coraggio di analizzarla…temo di scoprirmi come non vorrei…dico che è un periodo passeggero…mi rassicuro come posso per eludere una diversa realtà. Dolce notte , cara,

    • Beh Laura per forza di cose si viene colti da una sorta di menefreghismo..ci si adatta un po’ al comportamento degli altri
      Tranquilla è tutto sotto controllo…non preoccuparti..è solo una autodifesa per non uscire dai gangheri spesso…le irritazioni continue portano a stress
      Mica vogliamo ammalarci per gli altri..giusto??
      Un sorriso per te

  18. beata te che …ti alteri !
    io invece m’incazzo !!!!
    Il massimo d’attesa è 15 minuti poi emigro e non voglio sentir ragioni, se sono arrivato puntuale io devi farlo anche tu , questione d’educazione, precisione e rispetto…. :)))

  19. Il ritardatario ha una forma di pensiero tutta sua. Il problema è che fa a cazzotti con la forma di pensiero del resto della gente.
    Felice fine settimana con un sorriso.
    ^__^

  20. Io sono come te, arrivo sempre in anticipo! Conoscendo dei ritardatari cronici posso dirti che non c’è modo per farli cambiare, si arriva al punto da dover organizzarsi in base al loro perenne ritardo… Per questo evito di fare affidamento sui ritardatari quando ci sono orari stringenti da rispettare. Ormai non mi irrito nemmeno più, l’ho presa come una constatazione di fatto. 🙂
    Buona notte!!!

  21. Tu non puoi immaginare cosa voglia dire essere puntuali… a Roma. A Roma nessuno è mai puntuale, o meglio, viene dato per scontato che non si riuscirà ad esserlo: se ti muovi con l’auto privata, è il traffico; se ti muovi coi mezzi pubblici, è l’attesa… Nonostante tutto, io mi reputo una persona abbastanza puntuale, e il risultato è spesso e volentieri mi trovo costretto ad aspettare, aspettare, aspettare… 🙂

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