Fra i miei tanti difetti uno in particolare mi segue da sempre e, se devo essere sincera, non mi affanno per smussare quello spigolo caratteriale.
Ricordo bene il momento che è entrato a fare parte di me.
Quel giorno particolare è stato immortalato da una foto in cui indossavo una giacca rosa con i bottoni dorati.
Sporgendo dalla balaustra il mio minuscolo braccio, intenta ad offrire del pane a dei splendidi cigni, uno d loro non ha afferrato il cibo con la grazia che mi sarei aspettata, ma mi si è avventato contro con furia e ferocia beccandomi le mani.
Una specie di folgore ha attraversato il mio cuore.
“ Se io dono loro del cibo, dunque faccio una cosa gentile, perché loro reagiscono facendomi del male?”
Il lampo illuminò una zona scura di cui, fino da allora, non avevo avuto coscienza.
Mi sembrava naturale che ad un gesto gentile, si rispondesse in un modo altrettanto garbato, che ci fosse armonia tra queste due relazioni.
Ma così evidentemente non era.
Da quel giorno in me nacque un nuovo paese.
Un paese pieno di nebbie, di ombre, di cose poco chiare.
Con il trascorrere del tempo temevo i comportamenti di certe persone.
Piano piano ha preso il soppravvento la diffidenza verso il prossimo.
“E se si comportano come i cigni?”
Oggi penso che donare la propria fiducia sia un atto di coraggio.
Sono poche le persone che sanno custodirla e meritarla.