Ieri era la Festa del papà
Sono passata a prendere il figlio di mio fratello (mio nipote) da scuola.
Fiumi di bambini sono usciti felici con in mano un pensiero per il loro papà creato con le proprie mani
Accanto a me un signore è rimasto impassibile alla vista del proprio figlio che avanzava, visibilmente felice del gesto che stava per fare.
Il bambino si è avvicinato allungando le braccia per avvolgerlo in un abbraccio ma lui l’ha scansato e intimato di seguirlo in fretta e furia perché era in ritardo.
Il bambino ha abbassato lo sguardo e nascosto il regalo sotto il giubbotto.
Sono rimasta pietrificata
Arrivata in ufficio ne ho parlato con un mio collega e per tutta risposta ha appoggiato il comportamento del tizio
“Meglio mantenere un rapporto in un certo senso autoritario, giusto per non farsi pestare i piedi un domani!”
E’ sorto in me un dubbio

Sono stata una figlia amata, di questo ne sono certa, ma a tratti anche amata male.
Sono cresciuta senza un abbraccio di mio padre e la rigidità di mia madre.
Nessun dialogo e nessun consiglio
Ho costruito la mia vita sbagliando con infiniti momenti di scoramento, combattendo con la mia fragilità interiore e l ‘insicurezza che solo negli ultimi anni sono riuscita a vincere
Le poche foto della mia infanzia mi ritraggono accigliata o meglio concentrata.
Pronta, seria.
Lo sguardo vigile di chi sta attento al mondo che lo circonda.
Non ho un bel ricordo di quei tempi ma ho una certezza, quello che impari da bambino non lo perdi più
Oggi sono madre
Con i miei figli ho adottato un comportamento opposto a quello che i miei genitori mi hanno riservato.
Li coccolo, li bacio, ci perdiamo in lunghi abbracci, li ascolto, li difendo e li proteggo da tutto. ..da tutti
Li vedo sereni e questo mi fa stare bene
C’e chi sostiene che l’aver avuto genitori anaffettivi, a tratti assenti sia un vantaggio, si cresce più sicuri e autonomi.
A me è capitato il contrario.
Sono perplessa
Voi cosa ne pensate?