Ieri sera sbirciavo su Instagram i post di qualche amico quando mi sono persa nelle immagini dei figli di…
Una riflessione è sorta spontanea.
Bambini griffatissimi con vestiti e scarpe di marca,alcune bambine persino con la borsetta che sfoggia nelle passeggiate con mamma e papà.
Un salasso per i più tanti.
Tra una foto e l’altra la mia mente è volata alla mia infanzia, quando andavo con mia mamma a comprarmi il cappotto o il vestito, la storia era sempre la stessa: rigorosamente di due taglie più grandi.
Tornavo a casa con vestiti che mi arrivavano alle caviglie o maglioni che puntualmente arrotolavo sui polsi.
Mia madre lavava sempre tutto con cura, dovevano servire per più stagioni, sino a che il vestito lungo diventava minigonna e il maglione mi arrivava all’ombelico.
Indossare un abito nuovo era una vera fortuna, mentre spesso capitava che una zia mi “donasse” i vestiti di mia cugina ancora in buono stato, a suo dire, e a mia madre non le sembrava vero.
Idem per le scarpe..quando le compravo sempre uno o due numeri in più.
Adottavo così la solita strategia: mettevo batuffoli di bambagia per riempire gli spazi vuoti sulle punte: “tanto poi devi crescere e ti calzeranno a pennello” mi riscordava mia madre.

Ricorderò sempre il giorno della mia comunione, mia nonna si offrì di regalarmi l’abito della cerimonia.
Due mesi di discussione in famiglia.
Pretesi di avere un abito bianco, di pizzo e con la gonna ampia …con tanto di volant, nuovo di zecca, in quell’occasione si svenò abbinandoci anche le scarpe, ovviamente chilometriche.
Mia madre cercò di convincermi ad acquistare un abito semplice da portare in tante altre occasioni ma non volli sentire ragioni.
Regalo era e regalo doveva essere.
Trovammo un accordo, bene l’abito bianco ma che arrivasse ai piedi. Immaginai cosa scattò nella mente di mia madre, pensava di sfruttarlo anche per la Cresima.
Comunque fu una giornata memorabile….che gioia..quante piroette davanti allo specchio.
Sapete che vi dico?
Gli abiti griffati dei bambini di oggi non hanno neppure un quarto del fascino delle mie ballerine con la bambagia che inciampavano ad ogni passo in quel pizzo senza fine: oggi non li scambierei con nient’altro.
Perché niente porterebbe con sé lo stesso amore,lo stesso fascino, la stessa storia.
Ma i bambini di oggi apprezzano ciò che hanno, conoscono il valore?
Ho qualche dubbio!