Ieri mi…

Ieri  mi sono recata in solaio per riporre scatoloni
Mentre ordinavo le miriadi di cose dimenticate nel corso degli anni ho trovato in una scatola il mio vecchio diario segreto.
Era esattamente come lo avevo lasciato, non era sgualcito e il suo lucchetto intatto, chiuso.
E’ stato il mio “amico silenzioso”  per tutti gli anni adolescenziali, a lui raccontavo le mie giornate, sfogavo le mie delusioni, condividevo le mie gioie.

Non ho forzato il lucchetto, non è nata in me la curiosità di tuffarmi in quegli anni, appartengono oramai al passato.
L’ho riposto esattamente dove l’ho trovato.

Lettere-da-sé-stessi_1
Mentre scendevo le scale pensavo a come sono cambiati i tempi.
Oggi i ragazzi non scrivono in un diario ma sui social
È io non sono da meno.

Anni fa ho sentito l’esigenza  di aprire un  blog per immortalare i miei stati d’animo  condividendoli con tante persone.
Con mia grande sorpresa, dallo scambio di pensieri che si è creato, sono nate infinite riflessioni e come  dice “l4paola” (conoscente virtuale) si è rivelato meglio di una seduta dallo psicologo.

Ma per potermi esprimere liberamente sento la necessità di mantenere l’anonimato, per questo non inserisco foto personali e mai ho citato il mio nome.
Se così non fosse non riuscirei a liberare tutto ciò che alberga in me, per timore di essere giudicata da chi mi conosce realmente.
L’ imbarazzo mi porterebbe a non essere più motivata.

Capita lo stesso anche a voi?
Sino a che punto è importante celare l’identità in rete?

62 pensieri su “Ieri mi…

  1. Ciao. Se ti senti più a tuo agio usando uno pseudonimo, continua così. Se stiamo in imbarazzo mentre postiamo, meglio usare l’anonimato. Ho preferito il contrario, ma decisione di questo giorni ho deciso di usare i Social solo per i blog. Parlare di sé ha sempre del morboso in alcuni individui e se usi il tuo nome, vengono a cercarti persone deviate, certe volte. Per fortuna casi isolati, ma poi ti passa la voglia di raccontare troppo di te.

  2. Io il classico “diario segreto” non l’ho mai avuto, in compenso scrivo qui su Internet 😁

    Zero social network perché li reputo di una inutilità assurda. Fa eccezione Twitter dove sono iscritto da diversi anni e sono apposto così.

    Per quanto riguarda l’anonimato lì va da persona a persona il dire tutto o il dire niente (o quasi). Io sto sulla classica metà strada, per approfondire poi ci sono sempre altre strade oltre l’online 🙂

    • altre strade oltre l’online è un’altra cosa
      A parte che una persona fidata , anzi fidatissima, a cui posso raccontare cose mie personali non ce l’ho
      O meglio dopo tante delusioni ho deciso di non fidarmi di nessuno (a parte la mia famiglia)

      In rete non avrebbe nessun significato per me esserci se non posso esternare ciò che mi passa per la testa ma per farlo devo sentirmi a mio agio e mantenendo l’anonimato lo sono.
      Ciao Adry!!

  3. Leggo i blog per passatempo e li sfoglio come pagine di libri. Trovo interessanti i pensieri altrui e talvolta li condivido. Non ho mai sentito l’esigenza di aprire un blog ma trovo lecita la volontà di non legare il proprio nome a delle opinioni espresse in rete
    Se l’anonimato ti fa sentire libera che ben venga.

  4. Ehi, io scrivo ancora in diari cartacei! anche se a periodi alterni; non ho scritto per molti anni (anni in cui nel frattempo ho scritto sul blog).. solo da un anno e mezzo ho ripreso a riempire pagine “reali” ma lo faccio comunque saltuariamente, più che altro quando sento di non riuscire/voler riversare certi pensieri qui dove tutti possono leggere (sì so che potrei scrivere post privati ma non mi va). Anzi a dire la verità, il fatto di aver conosciuto persone attraverso WP e poi aver perso i contatti, mi sta via via facendo diminuire la voglia di scrivere sul blog perché quelle sono comunque persone che (se ancora lo fanno) mi leggono e mi conoscono un po’ meglio di chi ad esempio passa per caso o non mi ha mai vista. E mi darebbe fastidio essere “giudicata”.

    Ho sempre cercato di mantenere l’anonimato perché non ho piacere a farmi scoprire ma una persona attenta e/o che mi conosce nella “vita vera” potrebbe essere in grado di cogliere gli indizi e risalire a me (che incubo ahah). Mi fa sempre strano quando vedo persone che tranquillamente usano nome e cognome sul web; io a parte usarlo per gmail (e quindi purtroppo anche per l’account di youtube che è collegato) adotto sempre nickname.

    PS: come hai fatto a resistere? io avrei rotto il lucchetto pur di ridare una letta ai miei vecchi scritti ahah.

    • Oramai sono adulta e non sento l’esigenza di scrivere su carta, anche perché poi a casa qualcuno potrebbe leggere, il blog lo ritengo perfetto
      E poi poter scambiare tanti pensieri con voi lo ritengo interessante e divertente

      Anni fa curavo un blog su un’altra piattaforma e non celavo il nome. Poi però le persone cominciavano a essere molto curiose e cercavano di scoprire sempre di più
      A qualcuno con cui si era instaurata un’amicizia davvero bella ho svelato la mia identità con tanto di indirizzo di casa, pensavo di potermi fidare.
      MI sono sbagliata
      Hanno cominciato a inviarmi cartoline dai loro luoghi di villeggiatura, fiori per il mio compleanno, libri e mi chiamavano anche in ufficio
      Inutile descriverti il mio imbarazzo perché lo immagini
      In ufficio non sapevo come giustificare le telefonate o i fiori che mi arrivavano e a casa per fortuna la posta la ritiravo io dalla buchetta
      Ho abbandonato il blog e ho aperto questo di wordpress
      Credo che la scrittura sia una bella valvola di sfogo e poco importa se le parole siano immortalate su carta o in rete, tu fai bene a riempire pagine bianche!!
      Ciao stellina

  5. Col mio nome e cognome ho scritto che vorrei che tutti gli umani morissero dolorosamente: non ho alcuna esigenza di salvare le apparenze XD

  6. Credo che nella vita, la cosa più bella sia quella di potersi guardare negli occhi.
    Oggi lo si fa sempre meno, e, con internet si può arrivare ad essere tutt’altro. Quindi chi ti garantisce la sincerità di chi è dall’altra parte, quando ci sono milioni di persone che possono vederti e leggerti?
    In definitiva… è tutto relativo.
    Buon Pomeriggio.
    Quarc

    • mmmmh il potersi guardare negli occhi non mi permetterebbe di sfogarmi o esprimermi come meglio credo
      Sarei frenata dal giudizio
      Poi sono davvero poche le persone di cui fidarsi, ammetto che io non mi fido di nessuno
      Purtroppo tante esperienze passate mi hanno portata ad essere diffidente, ho sofferto parecchio per le tante delusioni
      Ciao Quarc

  7. Non ho mai tenuto un diario per la paura che qualcuno me lo potesse scovare……

    Mi sembra che solo mantenendo l’anonimato si possa confessare a un blog quello che c’è’ in noi , di profondo , e anche così , io non riuscirei a fidarmi del tutto….

    Invece , in momenti di abbattimento , ho provato a buttar giù i miei pensieri per iscritto e questo mi ha aiutato in due modi ; prima perché è’ stato uno sfogo e poi perché , rileggendomi ho potuto ridimensionare i problemi…

    Come terzo atto , ho buttato via in mille pezzi quello chea e o scritto…..

    • beh sì rileggere pensieri e sfoghi aiuta a capire se il momento è stato superato oppure bisogna lavorarci ancora
      Anche a me è capitato di stracciare pagine di diario e addirittura cancellare un intero blog. A volte si pensa che frantumando si possano annullare i dolori vissuti, ma non è così, resistono dentro alla nostra anima tramutandosi in cicatrici
      Concordo con te solo mantenendo l’anonimato è più semplice confessare a un blog quello che c’è’ in noi
      Ti abbraccio 🙂

  8. Io scrivo dappertutto e per qualunque motivo.
    Da un certo punto in poi, mi hanno cresciuta i libri. Di certe cose non riesco a parlare. Anche in psicoterapia, se la domanda tocca nervi troppi scoperti, chiedo se posso scrivere; prendo un foglio e metto lì.
    L’anonimato (che per il mio blog è facilmente aggirabile, se proprio uno ci tiene) mi serviva di più anni fa.
    Ora non ho più vergogna, e se mi sale, la dichiaro. “Sì, mi vergogno. Amen”.

  9. io in genere esco per come sono, con semplicità, su instagram esco col mio nome e cognome, in fondo chi mi conosce è giusto che mi legga anche qua e là.
    Da giovane anch’io tenevo il diario, che bello!! Ho un sacco di bei ricordi, forse da questo punto di vista era meglio un tempo, ma d’altronde il mondo cambia. 😉

  10. Io la pensavo come te (parlo del blog) …ma ora, con un po’ di fatica, l’ho condiviso con la mia fidanzata che legge (pure considerando che non scrivo quasi più).
    Certo non ne parlo negli ambienti di lavoro, però alcune (pochissime) “amiche di penna” sanno chi sono da molti anni (una andrò a trovarla alla presentazione del suo ultimo libro con la mia compagna)

    • Fai bene a condividere il tuo blog con la tua compagna
      È giusto non avere segreti
      Per me invece resta il MIO spazio e rimane segreto ai miei conoscenti e ai miei famigliari
      Se scopro che qualcuno di loro mi legge chiudo tutto
      Blocco totale..nn scriverei più!

  11. anche se sono anni che uso il mio nick non mi sono mai nascosto dietro di questo. Lo trovo assurdo. Quello che scrivo lo penso e lo dico senza remore. Qualcuno mi conosce? Non troverà differenze.

  12. Il diario che bello, io l’ho riletto e mio marito ha curiosato tempo fa, in quel diario parlo di lui, il grande amore della mia vita, 😉 Il mio blog racconta le ricette, ci sono anche racconti di vita quotidiana, nulla di piu’ quindi con le foto del cibo ci sono anche le mie comunque penso che tu fai bene a mantenere l’anonimato perche’ parli di cose molto personali! Baci cara, buona settimana, ❤ :*

  13. Anonimato o no? Non cambia sai? Dietro ad un nome che può essere reale chissà chi può esserci… è un blog, non è la vita… e già nella nostra vita troppe persone non sono quello che sembrano…

  14. Into the wild. La felicità è reale solo se condivisa. Alla fine è così. Ci fa sentire parte di un magma. Solo che quando il magma supera la realtà che lui stesso vive e che lui stesso ha creato deformando ogni dettaglio, allora è un problema.

  15. Assolutamente lo stesso anche per me. Non ho mai divulgato a persone che conosco il mio link al blog, né ho mai voluto conoscere bloggers di persona.
    Tuttavia è successo, negli anni, sin dal 2006 (apertura del mio primo blog), che abbia conosciuto 2 uomini e una donna.
    Solo la donna è una mia amica cara, da quel momento.
    Gli uomini mi hanno annoiato in fretta (cosa che, dai loro blog, non avrei dedotto in anticipo).

    Tutto questo per dire che sì, avere una sfera di intimità maggiore è possibile nel web, non esponendosi con nome e faccia, perché già è abbastanza lo scrivere dei propri tormenti…
    Insomma, fosse stato un fashion-blog, il mio, magari la faccia ce l’avrei messa, ma… Direi che per quello che invece è, va più che bene il presunto anonimato!

  16. Non esiste.peggior cosa dell’essere “prigionieri” del giudizio degli altri. La libertà è qualcosa che va oltre il concetto di non “dipendere” da cose o persone, la libertà non la conquisti ma la devi avere dentro di te, devi averne annusato il profumo e assaporato quel gusto a volte dolce, altre volte amaro. La libertà è uno stato d’animo che non dipende dal non farsi riconoscere ma al contrario, dipende proprio dal coraggio che abbiamo di sopportare i giudizi degli altri.
    Ammiro coloro che fanno di tale forza interiore, il faro della propria esistenza.
    Si sa, ognuno di noi è soggetto ai propri retaggi culturali e ai propri tabù, il coraggio non è cosa sa tutti.

    • Ci sto lavorando Nico!
      Ti confesso che ho vissuto parecchi anni col timore del giudizio altrui e di conseguenza assumevo atteggiamenti che mi portavano ad apparire quasi invisibile, non volevo stare al centro dell’attenzione
      Poi ho capito che come ti muovevi sbagliavi, allora ho cominciato a fregarmene, ma oggi non ancora completamente.
      E’ vero la libertà deve essere uno stato d’animo che alberga in noi, ma è difficile arrivarci. Almeno lo è per me.
      Le tue parole mi fanno riflettere e mi accorgo di non essere molto coraggiosa
      Bello ciò che mi hai scritto, ne farò tesoro
      Grazie Nico!

      PS questo è uno dei motivi che mi portano a condividere pensieri in rete, incontrare persone come te che mi aiutano a comprendere e conoscere sfumature esistenziale che non riesco a vedere
      Un abbraccio!

  17. Senza quell’anonimato (volutamente) cercato, anni fa, non avrei potuto ‘tirarmene’ fuori. Come dici tu, troppa la paura di incappare in persone che mi potevano conoscere. Consapevole che non avrei retto non tanto il loro giudizio, ma il saperle al corrente della mia vita intima.
    Diversamente avrei preso un megafono, sarei andata in piazza a strombazzare i fatti miei.
    E invece ho aperto quel blog, depositario di ansie e delusioni e rinascita. Ed è stata la, per me, la cosa più giusta che potessi fare.
    Perché lì mi sfogavo, lì ho conosciuto virtualmente tante persone che mi hanno fatto un gran bene.

    Come dici tu, scrivere con una propria identità, non è semplice. Ma ci provo: riconduco ultimo mio blog a Facebook, dove nome e cognome sono esposto, postando i miei scritti e.. non tutti capiscono. Amen 🙂

    Siamo liberi, quando ci sentiamo di fare ciò che vogliamo. (Anche senza mostrare la carta d’identità)
    Un abbraccio grande

    • Mi sento molto in sintonia con te Paola e quando ti leggo mi sembra di scorrere parole che potrebbero essere scritte da me, tanto sono simili i pensieri espressi
      Più o meno abbiamo fatto lo stesso percorso in rete e entrambe ci siamo tuffate nel virtuale per cercare un’ancora di salvezza che pressappoco abbiamo trovato

      “Siamo liberi, quando ci sentiamo di fare ciò che vogliamo”..non mi sono mai sentita libera come oggi, è stato un lungo percorso ma ci sono arrivata!
      Un abbraccio a te
      Buon fine settimana

      • Si esatto, vedo in te quel medesimo mio passato virtuale, vissuto come un angolo dove potersi sfogare (più o meno) liberamente.

        Chissà magari un giorno ci conosceremo, magari resteremo imbrigliate nella ‘rete’ ma, come dici tu, c’è sintonia e, per me, non è cosa da poco.
        Buona domenica:-)

  18. Gran bel articolo…Be’ io sono l’esatto contrario quindi della bilancia sono l’opposto. Parto dalla prima parte… Il diario segreto è un incantevole richiamo a memorie uniche ti consiglio vivamente di rileggerlo ti servirà a riassaporare il passato ( facendo riemerge ricordi ) ma ti servirà a comprendere ( a meno di grandi varianti ) che questa parte di te…quella che scrive è pressoché la stessa. Certo i concetti saranno più semplici la poetica o le idee acerbe ..ma la filosofia di vita sarà la stessa. L’evoluzione dell’ uomo addobba il resto..ma ciò che sei dentro non cambierà. Prova a fare questa scoperta e vedrai che ti riscoprirai in tante cose che ti ho scritto. Ho già provato. Quando ero piccino – parlavo poco ed ero ppco sociale – scrivevo…ma nessuno la capiva. I miei genitori decisero di portarmi da uno psicologo…( da li nasce la mia grande passione per la psicologia diventata poi un lavoro ) quando lo psicologo era ancora un’÷entità sconosciuta o quasi inesistente…ti parlo dei primi anni 80′. Non parlai neppure con lui – io non volevo esprimermi- poi scopri che scrivevo e capii tutto di me…iniziammo a comunciare scrivendo…fino a che poi non ritrovai il piacere del dialogo. Tutto questo per dirti quanto tengo al concetto di diario segreto. I social…ho un rapporto guardingo ma li ritengo un filtro importante da dove attingere per socializzare. L’era ha abbattuto i contatti – li ha ridotti – creando sottocartelle che dobbiamo utilizzare per avvicinarci. Non sono mai negativo nei confronti dell’ evoluzione – purché la stessa sia in grado di migliorare e non atrofizzare i sensi. Finisco con il nome . è una scelta se ben ho capito gli umani…( e credimi ho una certa esperienza nel genere) coloro che non appartengono al tuo gradinento ( a livello di interpretazione della vita ) non saranno dove sei tu. Perché non avranno la tua sensibilità d’anima…nei luoghi dove ti catapulterai per piacere dovresti trovare persone simili a te … Difficilmente incontrerai altri…per cui che sia il tuo nome reale o il tuo alias – la cosa che conta sei tu…come vuoi affrontare la tua weblife… A quel punto non è importante cosa può essere giusto ma ciò che è adatto a te. Non dire chi siamo non significa non essere chi siamo – significa essere ciò che si vuol essere. Tu sei una stimolatrice di spunti…perdona il monologo ma volevo dir la mia.

    • Non ti devo perdonare proprio nulla Francesco, le tue parole sono sempre motivo di infinite riflessioni e spesso mi fai notare colori e sfumature che altrimenti non avrei visto
      Più ti leggo e più mi convinco della bella persona che sei

      È quando ti ho scritto che ci sei mancato tanto erano parole sincere e dettate dal cuore

      Grazie per esserci!

  19. Ma come cerco di farti un complimento e ne ottengo due…è impari la questione allora… Tralasciando lo scherzo… Hai scritto la parola adatta…sfumature e tu ne hai tante….sono quelle che differenziano un colore da altri mille differenti che possiamo crearne… Gli esseri umani come costituzione sono uguali…la differenza è altrove ed esiste..basta ricercarla, serve farla riemergere …ne abbiamo bisogno…appunto per evitare che il mondo si identifichi in un solo colore..( come vorrebbero). Tu dovresti filofeggiare più spesso – hai visioni complete e molto interessanti. La gente non riflette più intensamente – questo scenario è un primo segnale preoccupate. Ti leggo con grande attenzione. Buona giornata.

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